Il documento, prodotto nel marzo 2017, si pone l'obiettivo di contrastare e di prevenire le attività illecite perpetrate a danno degli uccelli selvatici, cioè l'uccisione, la cattura o il traffico: in una parola, il bracconaggio.
L'obiettivo generale 1 del Piano punta al potenziamento del contrasto diretto di tali reati ed individua come azione ad elevata priorità (Azione 1.1.3) quella di rendere più efficace la lotta all'uso illegale del veleno, sollecitando la creazione di un coordinamento nazionale dei nuclei cinofili antiveleno presenti sul territorio che possa produrre annualmente un rapporto sull'attività svolta e sui reati riscontrati.
Sollecita, inoltre, che presso il Centro di Referenza Nazionale per la Medicina Forense Veterinaria sia disponibile un elenco aggiornato delle sostanze tossiche impiegate per l'avvelenamento della fauna da poter trasmettere ai Nuclei Cinofili Antiveleno (Azione 1.1.4).
Il piano indica come necessaria la creazione di nuovi nuclei cinofili antiveleno "... sfruttando l'esperienza maturata in Italia nell'ambito dei progetti LIFE ANTIDOTO e LIFE PLUTO ..." in modo da coprire tutte le aree italiane interessate dal fenomeno (media priorità da attuare entro 24 mesi).
L'Obiettivo 3 de Piano, che punta alla prevenzione dei reati, sollecita lo svolgimento di campagne di informazione e sensibilizzazione.
Il Piano d'azione è stato adottato dalla Conferenza Permanente per i Rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano il 30 marzo 2017 e si auspica che possa portare ad un maggiore efficacia nella lotta all'uso del veleno così come di altre forme di bracconaggio.
L'Italia, peraltro, è tenuta ad impegnarsi attivamente e con urgenza sul fronte della lotta ai crimini contro la fauna alla luce della procedura Pilot aperta dalla Commissione Europea Caso EU Pilot 5283/13/ENVI "Uccisione, cattura e commercio illegale di uccelli" a seguito delle numerose segnalazioni ricevute sulla gravità del fenomeno del bracconaggio in Italia (si tratta una sorta di "avvertimento" che precede una procedura di infrazione, con tanto di provvedimenti sanzionatori).
La Commissione Europea ha, infatti, sollecitato tutte le competenti autorità italiane a rafforzare il contrasto al fenomeno del bracconaggio per garantire il rispetto delle disposizioni della Direttiva Uccelli e dei relativi obiettivi di conservazione dell'avifauna.
L'Italia, inoltre, ha il dovere di onorare gli impegni presi con l'adesione alla Convenzione di Bonn (sulle specie migratrici), alla Convenzione di Berna (conservazione della vita selvatica) e ad IMPEL (European Union Network for the Implementation and Enforcement of the Environmental Law, nato per promuovere il rispetto delle normative vigenti in campo ambientale).
I Nuclei Cinofili Antiveleno nel Piano d'azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici
Il Ministero dell'Ambiente e l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale hanno elaborato un "Piano d'azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici" che individua l'uso di bocconi avvelenati come uno dei reati più diffusi in Italia contro l'avifauna e che prevede il rafforzamento dei Nuclei Cinofili Antiveleno.