Le Unità Cinofile Antiveleno per il capovaccaio: siglato un accordo tra CUFAA ed ISPRA nell'ambito del progetto LIFE Egyptian vulture

Il capovaccaio, piccolo avvoltoio a rischio di estinzione, è una specie molto vulnerabile all'uso del veleno. Per mitigare quella che rappresenta una delle minacce più serie per la sua conservazione il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri CUFAA e l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ISPRA hanno stipulato un accordo nell'ambito del progetto LIFE Egyptian vulture.

In virtù di tale accordo le Unità Cinofile Antiveleno del CUFAA vigileranno sull'area di distribuzione della specie, dove il progetto LIFE Egyptian vulture sta permettendo di realizzare diverse azioni per aiutare questo simpatico rapace.

Le aree oggetto di maggiore attenzione da parte delle UCA saranno quelle di nidificazione, quelle nelle quali i capovaccai sostano durante la migrazione o dove, talvolta, i giovani si fermano a svernare invece di migrare in Africa.

L'attività delle UCA interesserà anche le zone oggetto di operazioni di rilascio di giovani capovaccai da parte di Associazione CERM ed ISPRA e le aree nelle quali viene fornito un supporto alimentare alla specie, sia nei pressi dei siti di nidificazione che lungo la rotta migratoria.

Una prima operazione è stata condotta a fine giugno in una zona della Puglia nei pressi del Parco Nazionale dell'Alta Murgia da parte dell'UCA del progetto LIFE PLUTO che ha sede nel vicino Parco Nazionale del Pollino. L'ispezione ha interessato un territorio delle Murge che viene frequentato anche da alcuni dei capovaccai che sono stati liberati negli anni scorsi in Basilicata grazie al progetto LIFE Egyptian vulture.

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  • Lucrezia, capovaccaio liberato in Basilicata nel 2019 nell'ambito del Progetto LIFE Egyptian vulture
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